martedì 3 maggio 2016

La vecchia.


Come ogni sera la vecchia stese la tovaglia e apparecchiò per lei sola.
Si versò la minestra nel piatto ed incominciò a mangiare.
Ma dopo aver portato il primo cucchiaio alla bocca si sentì mancare.
Respirò profondamente ed in preda ad una improvvisa angoscia ripercorse mentalmente tutti i momenti della sua vita.
Tutto ricordava.
Aveva una memoria di ferro.
Era il suo unico vanto: mai aveva scordato un compleanno o un anniversario, le date scorrevano nitide nella sua mente.
Ora stava male. Sentiva che era giunta la sua ora.
Il mattino dopo telefonò al suo medico.
Fece il numero senza consultare alcuna rubrica, non ne possedeva vista la sua memoria. Gli descrisse il sintomo del suo malessere, ma la risposta del medico la avvilì ulteriormente:
Non c’è nulla di cui preoccuparsi, sono i mali dell’età, dopotutto ha 83 anni…”
Decise allora di chiamare tutti i suoi figli per invitarli a cena la sera stessa, l’ultima cena.
Preparò tutto in modo ineccepibile. Il cibo era squisito. I figli la attorniavano con amore, ma lei era triste. Di una tristezza inspiegabile per i suoi figli che la vedevano così strana.
Finita la cena salutò tutti come se li vedesse per l’ultima volta.
Rimise tutto in ordine e si coricò a letto.
La trovarono ancora lì il giorno dopo.
Mettendo in ordine la casa dopo il funerale uno dei suoi figli, ancora incredulo per quella morte improvvisa, trovò il diario della madre.
E’ giunta la mia ora, io che non ho mai dimenticato nulla, stasera per la prima volta, la minestra era senza sale.”

Nessun commento:

Posta un commento